NON ABBIAMO CELEBRATO LA GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO ABBIAMO SEMINATO
Il 21 novembre è una Giornata, una delle tantissime Giornate in cui a livello nazionale o internazionale qualcuno ha deciso che si debba celebrare o ricordare qualcosa.
Queste Giornate celebrative sono nate con le migliori intenzioni e si sono moltiplicate. Ci si scherza su perchè, in alcuni periodi, ogni giorno è un Giorno e forse la Sensibilità e l’Attenzione cominciano a venire meno e forse subentrano lo Scetticismo, un po’ di Fastidio, anche l’ Indifferenza.
A volte anch’io mi chiedo che senso abbia celebrare il giorno dei Papà, delle Mamme, dei Nonni, delle Donne, Contro la Violenza sulle Donne, degli Studenti, della Poesia, della Filosofia, Contro lo Spreco Alimentare. Ho trovato la Giornata del Sonno, dell’Acqua, per la Promozione della Lettura, della Salute, dell’Astronomia, della Liberazione, delle Forze armate, della Pace, della Memoria.
Ho anche scoperto che il 5 febbraio addirittura cadono due Giornate Mondiali, quella Contro il Cancro e quella della Nutella; e poi, ancora, la Giornata dei Malati, quella degli Innamorati la conosciamo tutti, la giornata dei Gatti, degli Orsi polari, del Teatro, della Terra, persino della Voce.
Febbraio e marzo sono i mesi più pieni: ogni giorno una Giornata!
Mi fermo, ma potrei continuare, ampliare la ricerca, certa di trovarne tante altre.
Il 21 novembre a scuola abbiamo piantato degli alberi; avremmo potuto farlo un giorno qualunque (forse avremmo dovuto farlo un giorno qualunque).
L’idea iniziale non era quella di celebrare anche noi questa Giornata Nazionale; l’idea iniziale era semplicemente di offrire ai ragazzi delle Prime un dono, un dono impegnativo, un dono che dura nel tempo, un albero di cui prendersi cura nei cinque anni in cui il Liceo sarà in qualche modo la loro casa.
Che il verde sia fondamentale per la vita nessuno lo mette in dubbio, dopo che glielo ricordi, ma che sia davvero così non molti ne hanno una reale percezione. Allora, perché non ricordarlo anche noi che siamo, nel nostro piccolo, dei coltivatori?
Ho immaginato tanti alberi ormai grandi e tanti ragazzi che tra vent’anni potranno guardarli dalle finestre coi gomiti poggiati sul banco mentre il professore spiega.
Ho immaginato che un giorno potranno essere abbracciati, dicono che sia terapeutico, ma ho anche immaginato che centinaia di ragazzi si sarebbero avvicendati nel prendersene cura. Ed è una bella fantasia.
Al D’Alessandro c’è tanto spazio e tanta terra, perchè non farlo diventare pian piano un piccolo polmone?
Sarà che vorrei vivere circondata dal verde, sarà che sono fermamente convinta che un giardino e uno spicchio di cielo e di mare dovrebbero spettare a ciascun uomo sulla Terra, sarà questo desiderio infantile, o un pensiero più da adulta, lancio l’idea e in tanti la accolgono e il 21 Novembre dodici Prime hanno piantato il loro alberello.
Adesso che noi adulti abbiamo seminato le nostre ghiande (come L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono) non ci resta che aspettare di vederle crescere. Io, però, aspetto di vedere crescere, oltre gli alberi, la consapevolezza del gesto nei ragazzi che lo hanno compiuto.
Chissà! Per dire qualunque cosa è presto, forse anche per chiedere loro che cosa pensano è troppo presto.
Io starei ad aspettare, ma mentre aspettiamo, noi adulti intendo, non dovremmo smettere di dare l’esempio, con le parole e con i fatti.
Non abbiamo solo celebrato la Giornata Nazionale dell’Albero, abbiamo fatto altro.
Cinzia Corrao
Intanto alcuni ragazzi hanno messo su carta i loro pensieri
“La Giornata Nazionale dell’Albero non viene celebrata soltanto per ricordare l’importanza che queste creature rivestono, creature delle quali si studia ormai l’intelligenza, ma soprattutto per ricordare a noi stessi che dobbiamo aver cura della casa che ci ospita e ci circonda e che abbiamo il dovere di renderla più ospitale possibile. Piantare un albero che appartenga a tutta la classe significa sapere che dovremo occuparcene e che questo crescerà pian piano, come cresceremo noi, pian piano. Ogni foglia, ogni gemma, ogni ramo percorrerà un cammino, proprio come noi, dai primi mesi del nostro nuovo percorso fino alla sua conclusione; e quando dovremo salutarci lo faremo con l’affetto di chi si è voluto bene.”
Prima G
“(…) la preside ha detto che questi alberi ci rispecchiano, perché proprio come noi devono essere trattati con estrema cura. (…) Il cortometraggio mi ha fatto capire che l’uomo non deve distruggere, ma costruire ciò che al mondo può far bene…E io ne sono rimasto molto commosso”.
Luigi Mistretta IA LS
“(…) questo progetto per le classi prime è molto importante, perché nel tempo in cui viviamo noi, dove i più grandi, cioè quelli che governano, pensano solo ai soldi e non al bene dell’umanità, piantare un albero, una cosa che può sembrare banale, serve a sensibilizzarci”.
Manuel Junker IA LS